giovedì,  9 giugno 2022

Diritto allo studio universitario, l'Emilia-Romagna alza la soglia Isee: altri 30 milioni di euro per più borse di studio e più alte

Fondi anche dal PNRR. Si aggiungono ai 102 milioni stanziati quest'anno. Sostegno garantito al 100% degli idonei. Aiuti maggiori alle studentesse di materie scientifiche (Stem)

Diritto allo studio universitarioDiritto allo studio universitario, l’Emilia-Romagna è pronta, in vista dell’anno accademico 2022-2023, a rispondere alla ‘chiamata’ del PNRR per ampliare ulteriormente la platea degli studenti e delle studentesse che beneficiano delle borse di studio.

Quest’anno sono stati 26.400, il 100% degli idonei, per un investimento complessivo di 102 milioni di euro.

Per andare incontro alla crescente domanda di sostegno a causa della difficile situazione economica e puntare su una università sempre più inclusiva e un diritto allo studio garantito a tutte e tutti, la Giunta regionale ha infatti deciso di cogliere l’opportunità indicata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, aumentando da 23mila a 24.335,11 euro l’indicatore della situazione economica Isee che dà diritto all’assegnazione della borsa e dei servizi, nel rispetto degli altri requisiti di merito previsti dai bandi regionali. 

Non solo, perché sarà anche aumentato l’importo delle borse di studio, come previsto dal PNRR: 6.157,74 euro per i fuori sede, 3.598,51 euro per i pendolari e 2.481,75 euro per gli studenti in sede, oltre alla previsione di ulteriori incrementi dell’importo delle borse per gli studenti con maggiori difficoltà economiche e per le studentesse iscritte alle lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). 

Sono le novità inserite negli atti di programmazione che si stanno predisponendo, a partire dal Piano regionale degli interventi e dei servizi per il diritto allo studio universitario e l’alta formazione nel triennio 2022-2024, atteso in Assemblea legislativa previo parere con la Consulta degli studenti e i Comuni con sede di Università. 

Una decisione, quella assunta dalla Giunta, che secondo una prima stima effettuata da ER.GO, l’Azienda Regionale per Il Diritto agli Studi Superiori, comporterà un incremento del fabbisogno finanziario complessivo per soddisfare le maggiori richieste di oltre 30 milioni di euro, parte dei quali proveniente dal finanziamento PNRR sul Diritto allo Studio. Questo investimento si aggiunge alla spesa rilevante che ogni anno la Regione sostiene per la concessione delle borse di studio universitarie e che nell’anno accademico 2021/2022 è stata di oltre 100 milioni di euro (in borse e servizi). 

Il punto sulle politiche regionali per consentire al maggior numero possibile di giovani di raggiungere i più alti gradi dell’istruzione, con particolare attenzione agli studenti meritevoli in difficili situazioni economiche, è stato fatto questa mattina in conferenza stampa dall’assessora regionale all’Università.  

In Emilia-Romagna - sottolinea la Regione - il diritto allo studio universitario rappresenta una leva fondamentale per contrastare le disparità socio-economiche e sostenere i giovani nella costruzione dei propri percorsi formativi e professionali per un sistema accademico che non lasci indietro nessuno. Pronti, dunque, a seguire la rotta indicata dal PNRR, che mette a disposizione mezzo miliardo di euro a livello nazionale per il potenziamento del diritto allo studio. 

Peraltro - rileva ancora la Regione - restiamo su una strada tracciata da tempo: l’Emilia-Romagna è tra le Regioni che hanno sempre garantito il 100% delle borse di studio agli studenti idonei, a partire da quelli con minori disponibilità economiche. E continuerà a farlo anche in futuro, con l’obiettivo di consolidare l’attrattività del sistema regionale universitario, grazie anche alla proficua e costante collaborazione con gli Atenei del nostro territorio. 

In accordo con le singole Università, ER.GO continuerà inoltre a garantire azioni personalizzate a sostegno di studenti e ricercatori provenienti da Paesi in guerra, o comunque interessati da gravi crisi umanitarie, come è avvenuto ad esempio per l’accoglienza dei profughi dall’Ucraina e dall’Afghanistan, oltre a rendere servizi aggiuntivi mirati a favore degli studenti con disabilità. 

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ultima modifica 2022-08-31T14:59:41+01:00
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