Come funziona la Rete e quali novità porterà nell’assistenza ai pazienti oncologici ed emato-oncologici

Intervista a Rossana De Palma, responsabile Area Qualità delle cure, reti e percorsi – Direzione generale Cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna nasce la Rete Oncologica ed Emato-oncologica: perché innovare, con quali obiettivi?

La Regione Emilia-Romagna ha raggiunto in questi anni un alto livello di qualità delle cure. Con la Rete, però, facciamo una scommessa: costruire una rete che comprenda tutti questi centri e si estenda a garantire un’assistenza di qualità anche a livello territoriale. Non più soltanto una qualità alta nei singoli centri ospedalieri, ma una qualità alta di tutta l’assistenza, sia quella a livello ospedaliero che quella a livello territoriale. Questo è un punto importantissimo perché oggi le caratteristiche della popolazione sono cambiate. Abbiamo pazienti che non sono più solo acuti, ma abbiamo tanti pazienti cronici che hanno patologie oncologiche per molti anni; quindi, hanno bisogno di un’assistenza più consona alle loro esigenze.

Che cos’è la Rete?

La Rete è un modello organizzativo che coordina strutture ospedaliere e territoriali, con il compito di assicurare la presa in carico del paziente erogando interventi e prestazioni all’interno di percorsi di cura ben definiti. Il suo valore aggiunto è la gestione condivisa delle attività che permette di offrire al paziente tutti i trattamenti indicati per la sua patologia senza frammentare le singole fasi del percorso assistenziale.  Ad esempio, la Rete collabora con i centri screening per quanto riguarda la prevenzione, si occupa di inviare il paziente al chirurgo più indicato per il trattamento del suo tumore, definisce assieme al paziente modalità e luogo dove continuare le cure specialistiche e le visite di follow-up, collabora insieme ai medici di medicina generale nell’assistenza ai pazienti oncologici a livello domiciliare e con la rete delle cure palliative per quanto riguarda l’accompagnamento al fine vita.

Come funziona allora e a cosa serve la Rete?

In Emilia-Romagna abbiamo scelto di adottare il modello del Comprehensive Cancer Care Network che ci permette di superare il concetto di un centro unico come modello di riferimento e di orientarci verso la costruzione di una rete di centri di eguale livello. Nella nostra realtà, infatti, convivono e collaborano Aziende Ospedaliero – Universitarie, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e Aziende territoriali (Ausl) che in questi anni sono diventate strutture di eccellenza: la Rete intende così migliorare ulteriormente e rendere più omogenea l’assistenza, valorizzando le strutture esistenti. E’ più simile ad una rete delle reti.

La Rete serve a garantire omogeneità delle prestazioni e dei servizi erogati in tutto il territorio regionale, a mettere in collegamento i singoli centri della rete con altre strutture, anche in altre province. In altre parole, la Rete sceglie il posto migliore per trattare il paziente, per ottenere il migliore risultato e poi fa sì che il paziente possa continuare le cure e l’assistenza vicino a casa. La Rete serve ad avere una strategia unica per l’approccio al paziente che armonizzi non solo diagnosi e trattamento, ma tutto il suo percorso assistenziale.

Oncologia di prossimità, telemedicina e ricerca sono tra le azioni innovative messe a punto dalla Rete. Come cambierà l’assistenza per i pazienti? Ad esempio, è possibile immaginare che la chemioterapia possa essere somministrata direttamente a domicilio?

L’oncologia di prossimità è una grande scommessa per il futuro dell’oncologia e dell’emato-oncologia e consiste nell’essere più vicini al domicilio del paziente, erogando una serie di servizi di minore intensità o complessità di cura, a parità di condizioni di sicurezza e di qualità delle prestazioni, anche nelle case di comunità e negli ospedali di comunità, elementi importanti della riorganizzazione dell’assistenza territoriale. La Regione intende usare queste strutture, che saranno costruite anche grazie ai finanziamenti del Pnrr, per essere più vicini al paziente. Certamente porteremo in queste sedi l’erogazione delle terapie orali e di supporto e il monitoraggio dei trattamenti, oltre ad esami diagnostici di bassa complessità. Se poi sarà possibile, porteremo le terapie anche a domicilio, ma andranno valutate le condizioni di sicurezza da garantire al domicilio del paziente.

Si parla di terapie innovative grazie anche a una rete strutturata per la ricerca. In cosa consiste e quali sono i benefici per i pazienti?

La Rete Oncologica ed Emato-oncologica ha un’altra grande sfida da affrontare ed è quella di costruire insieme una rete per cui non ci sia più il singolo centro che si fa carico di sperimentazioni, ma a questa attività concorrono tutti i centri che rientrano nella Rete. I vantaggi per il paziente sono certamente tanti, come la possibilità di accedere ai farmaci innovativi da ogni punto della rete.

a cura di Mara Cinquepalmi

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ultima modifica 2023-02-28T13:51:57+02:00
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