I dati in Emilia-Romagna

Il fenomeno delle demenze, in linea con le previsioni epidemiologiche legate all’invecchiamento della popolazione, non risparmia l’Emilia-Romagna, dove il 22% della popolazione ha più di 65 anni.

Al 31 dicembre 2021 i pazienti con demenza in carico al Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna erano 62.741, di cui il 50% circa affetto da forme medio-gravi. La prevalenza è di 22,6 per 1.000 abitanti; la percentuale rispetto alla popolazione residente (4.458.006) è dell’1,4%; quella delle persone rispetto alla popolazione ultra65enne (1.073.202) è del 5,8%.

Sul totale, la percentuale di malati di Alzheimer è del 60%. La fascia di popolazione affetta da forme di gravità maggiore (non autosufficienti) che fanno ricorso all’Assistenza domiciliare integrata sono il 20,1%, pari a 12.588 persone con demenza, quelle assistite in CRA sono il 26,2%, ovvero 16.424 persone, quelle in hospice sono l’1,1%, corrispondenti a 697 persone.

Nel 2021, nonostante il perdurare dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19, sono state valutate dal sistema sanitario regionale come prima visita 28.843 persone (erano state 20.687 nel 2020) ed eseguite 53.140 visite di controllo (41.619 del 2020), con 16.038 nuove diagnosi di demenza (rispetto alle 13.000 del 2020).  

Inoltre lo scorso anno in Emilia-Romagna sono state effettuate 7.084 diagnosi di “Mild Cognitive Impairment” (Disturbo Neurocognitivo Minore), una condizione di rischio che deve essere attentamente monitorata per la sua possibile evoluzione in demenza. Ogni anno, i 63 Centri per i disturbi cognitivi e le demenze presenti sul territorio regionale registrano mediamente contatti con oltre 80mila persone (erano 60mila nel 2020) tra prime visite e controlli con una marcata tendenza di ripresa nel 2021, dopo la flessione dei contatti dovuta alle limitazioni imposte dalla pandemia.

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ultima modifica 2022-09-20T15:00:43+01:00
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