Il Patto e i temi illustrati oggi al Commissario

Il Patto per il Lavoro e per il Clima delinea un progetto condiviso di rilancio e sviluppo dell’Emilia-Romagna volto a generare nuovo lavoro di qualità, accompagnando la regione nella transizione ecologica. Un progetto che assume come riferimento decisivo l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu, fondato sulla sostenibilità, nelle sue tre componenti inscindibili, ovvero quella ambientale, sociale ed economica, con l’obiettivo di ridurre le fratture economiche, sociali, ambientali e territoriali e raggiungere la piena parità di genere.

Il documento sottoscritto e il percorso di partecipazione democratica e di progettazione condivisa che ne ha accompagnato l’elaborazione sono una conferma e un “rilancio” del metodo avviato nel 2015 con la firma del Patto per il Lavoro, che in 5 anni ha permesso all’Emilia-Romagna di recuperare terreno rispetto alla lunga crisi apertasi nel 2008, posizionandola come Pil pro capite, valore aggiunto, tasso di disoccupazione ed export tra le regioni italiane ed europee più performanti.

Elaborato anche alla luce di quanto il territorio ha imparato dall’emergenza sanitaria, il Patto stabilisce impegni e responsabilità condivisi per affrontare sfide non più procrastinabili - la crisi demografica, la transizione digitale e il contrasto alle diseguaglianze e l’emergenza climatica – e perseguire obiettivi strategici e processi trasversali che intercettano dinamiche decisive per l’intera società regionale.

I temi illustrati oggi al commissario europeo Schmit al tavolo del Patto, e prima oggetto di un bilaterale tra la Regione e il Commissario, sono pienamente all’interno del progetto condiviso del Patto per il lavoro e per il clima.

In primo luogo, le scelte strategiche operate dall’Emilia-Romagna in una visione della programmazione regionale integrata e unitaria nell’ambito del Fondo sociale europeo Plus, che si lega all’inclusione lavorativa e sociale e dall’accesso universale alle politiche attive e al Piano attuativo regionale del Programma Nazionale per la garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), all’attrazione di alte competenze, con il progetto di legge regionale per attrarre talenti, all’impegno ad investire sulle persone e sulle loro capacità per non subire il cambiamento ma determinarlo e garantire il diritto di ognuno di essere parte attiva del dispiegarsi della duplice transizione ecologica e digitale.

Altro tema importante di cui si è parlato quello del Patto per la salute e sicurezza sul lavoro, un’assunzione di responsabilità collettiva e una strategia integrata d’azione per ridurre infortuni e incidenti. E poi quello dell’adesione dell’Emilia-Romagna ai primi tre Patti europei, in particolare automotive, tessile-abbigliamento-calzature, turismo.

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ultima modifica 2022-10-21T17:42:59+02:00
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