Promozione della legalità, gli interventi sui territori e la collaborazione con le Università

Sono in totale 41 i progetti sostenuti dalla Regione nel 2022: 28 arrivano dai Comuni, 7 dalle Unioni, 2 dalle Province, 4 dalle Università.

In provincia di Piacenza sono due le iniziative, per un costo complessivo di 23.500 euro e il contributo della Regione di 16.500 euro; i quattro progetti di Parma e provincia impegnano in totale 103.200, di cui 60mila provenienti da fondi regionali; dal territorio di Reggio Emilia arrivano cinque proposte, per un impegno della Regione di 68mila euro a fronte di costi per 167.313 euro; a Modena e provincia i progetti sono sei, costano 166.892 euro e la Giunta ne finanzia 94.500.

La Città metropolitana di Bologna registra 11 iniziative che richiedono 239.129 euro, di cui 140.700 stanziati dalla Regione.

In provincia di Ferrara le proposte sono sei, per un costo totale di 238.986 e un contributo regionale di 203.600 euro; tre le iniziative del territorio di Ravenna, cui la Regione contribuisce per 47.400 euro a fronte di una spesa totale di 76.500 euro; tra Forlì e Cesena è in programma un progetto, che costa 237mila euro e per il quale la Giunta stanzia 160mila euro. Infine, Rimini, provincia a cui arrivano in totale 370mila euro per tre iniziative dal valore totale di 532mila euro.

Educazione e promozione della legalità

Da un punto di vista numerico restano prevalenti gli interventi dedicati alla formazione e alla sensibilizzazione, in particolare dei più giovani a partire dalle scuole. Agli incontri nelle aule si affianca sempre di più il ricorso a équipe di educatori di strada che si concentrano sulla prevenzione del bullismo, anche cyber, e dei comportamenti violenti, confrontandosi con i ragazzi direttamente nei luoghi che frequentano: succede ad esempio, tra le varie località, nell’Unione Valnure e Valchero (in provincia di Piacenza), a Noceto (Parma) e a Fiorano Modenese.

Tra i diversi strumenti utilizzati dagli enti locali ci sono seminari, convegni, campagne mediatiche, produzioni video, attività artistiche, laboratori. E poi visite a beni confiscati, corsi di formazione professionale, spettacoli di teatro, programmi radiofonici.

Non mancheranno anche i momenti di sensibilizzazione per la cittadinanza, con gli incontri di testimonianza e approfondimento realizzati insieme al terzo settore, in particolare l’associazione Libera.

Su questo fronte, spiccano sicuramente tutti i festival per la promozione della cultura della legalità: tra questi in particolare si segnalano "Politicamente scorretto" del Comune di Casalecchio (in provincia di Bologna) e il Festival regionale “AUT AUT. Culture contro le mafie” proposto dal Comune di Valsamoggia (Bologna), il "Festival Antimafia" della Provincia di Reggio Emilia e quello “Anticorpi” della Provincia di Rimini; il “Festival della Legalità e della Responsabilità” del Comune di Ferrara e il Festival “InDipendenze” presentato dal Comune di Cento (Ferrara).

La Regione continua poi a sostenere gli Osservatori territoriali per il monitoraggio dei fenomeni di criminalità organizzati: a costituirli sono stati negli anni la Città metropolitana di Bologna, la Provincia di Rimini, l’Unione Terre d’Argine, il Comune di Castelfranco Emilia e l’Università di Parma.

Le collaborazioni con le Università

Sono quattro in totale i progetti promossi dagli Atenei dell’Emilia-Romagna: oltre al già citato Osservatorio dell’Università di Parma, sono attive due iniziative con l’Alma Mater Studiorum di Bologna e una con l’Università di Ferrara.

Nel capoluogo l’Università, oltre a garantire l’aggiornamento della mappatura georeferenziata dei beni confiscati in Emilia-Romagna, ha realizzato, insieme all’Osservatorio regionale, un Vademecum per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità in formato video, destinato agli enti locali e al terzo settore e promuoverà un corso di formazione per giornalisti. Inoltre, gli studenti più motivati del Dipartimento di Scienze dell’educazione potranno partire per la Sicilia per un laboratorio di formazione professionale sugli interventi rieducativi con minori in contesti di mafia.

Nella città estense il programma dell’Ateneo prevede un corso di alta Formazione sulla tutela di chi è stato colpito dalla mafie, in collaborazione con la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, le Prefetture, le Forze dell’ordine; poi un seminario, in collaborazione con Avviso Pubblico, dedicato al tema degli amministratori locali vittime di minacce e intimidazioni, e un workshop in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti, sulla costruzione della percezione relativa al fenomeno mafioso.

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ultima modifica 2022-06-21T16:36:36+02:00
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