Fondazione per le vittime dei reati

Il fratello di Saman Abbas, i genitori di Chiara Gualzetti, i familiari di Elisa Bravi…

Il Comitato dei Garanti della Fondazione ha accolto 9 nuove istanze. Eogati 69mila Euro

Il primo aiuto in segno di solidarietà è stato espresso a favore dei genitori di Chiara Gualzetti, la 15enne di Valsamoggia (Bologna) uccisa il 27 giugno scorso da un ragazzo che riteneva amico. Con l’aiuto del Comune la famiglia è già stata sostenuta dalla comunità locale grazie a una raccolta fondi mirata in vista delle spese legali che i genitori di Chiara dovranno affrontare. Ad essa si aggiungono i nuovi aiuti. È nata intanto a Valsamoggia un’associazione, L’Arco di Chiara, che si occuperà di contrasto alla violenza di genere e al bullismo e cyberbullismo, e potrà avvalersi anche della collaborazione della Fondazione.

Inoltre, un sostegno economico è stato erogato a favore dei genitori e dei figli di Elisa Bravi, la donna ravennate uccisa dal coniuge nel dicembre 2019. Ha lasciato due bambini che ora vivono con i nonni materni, e al nuovo nucleo è dedicato l’intervento della Fondazione.

Tre le istanze accolte in provincia di Reggio Emilia, la prima riguarda il fratello di Saman Abbas. Il ragazzo, ancora minorenne, ha collaborato con gli inquirenti ed è già stato ritenuto estraneo alla scomparsa della sorella. È accolto in una comunità e dovrà affrontare il difficile compito di costruire il futuro senza l’appoggio dei familiari. I fondi sono stati assegnati al tutore legale. 

Sempre a Novellara la Fondazione è intervenuta a supporto di Ilaria Sassone, che da oltre un anno è lontana dal figlio dopo che l’ex marito ha portato con sé il bambino, cittadino italiano, in Turchia senza il consenso della madre. La signora Sassone sta affrontando una battaglia legale molto impegnativa per riavere accanto il piccolo che ora ha 5 anni. 

Ancora nel reggiano la Fondazione è venuta in soccorso di una donna titolare di un bar che alcuni mesi fa è stata rapinata da un giovane tossicodipendente e ferita con una siringa infetta. 

A Modena un aiuto è stato indirizzato a Francesca Rizzello, la donna che nell’aprile 2019, a 36 anni, è stata colpita con oltre 20 coltellate dal fratello, un uomo con problemi psichici. La signora Rizzello è stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici e cicli riabilitativi, ha interrotto il lavoro e tutt’ora non è del tutto autonoma. I fondi messi a disposizione dalla Fondazione serviranno a coprire almeno in parte le ingenti spese sanitarie già affrontate e a trasmettere la solidarietà della comunità regionale.

Le ulteriori tre istanze accolte riguardano donne e bambini vittime di maltrattamenti familiari che si sono protratti per anni, in un caso ponendo la donna in condizioni di semi schiavitù. Vicende che ne rievocano altre, più note, concluse purtroppo con il femminicidio.

Nel 2021 sono 18 le istanze accolte e 42 le persone aiutate, di cui 19 donne, 3 uomini e 20 minorenni. Si conferma così la piena operatività della Fondazione, che solo nel 2020 – anno di lockdown – aveva ridotto il suo intervento accogliendo complessivamente 21 richieste di aiuto, ma che ormai da anni si attesta su una media di 30 accoglimenti l’anno.

Dall’inizio dell’attività (2004) la Fondazione ha approvato 423 richieste di intervento che hanno permesso di aiutare 916 persone (377 donne, 127 uomini e 212 minorenni), con l’erogazione di oltre 3 milioni di euro.

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ultima modifica 2021-08-10T10:27:37+01:00
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