Delegazione presso l'UE: Europass

Monitoring of SARS‐CoV‐2 infection in mustelids

Data di pubblicazione:03/03/2021
Ambito sintetico: SARS - CoV - 2 Benessere animale
Sintesi a cura dell'Università di Parma: 

Monitoraggio dell'infezione da SARS ‐ CoV ‐ 2 nei mustelidi

Il visone ed il furetto americani sono specie altamente suscettibili alla sindrome respiratoria acuta grave prodotta dal coronavirus 2 (SARS ‐ CoV ‐ 2), sebbene non siano disponibili informazioni per altre specie di mustelidi. La SARS ‐ CoV ‐ 2 si diffonde in modo molto efficiente negli allevamenti di visoni una volta introdotta per contatto diretto e indiretto con gli animali. Da questo si deduce che un'elevata densità di visoni all'interno dell'allevamento ne aumenta le possibilità di trasmissione. Inoltre, è probabile che si verifichi una diffusione tra le aziende agricole limitrofe una volta introdotto il virus SARS ‐ CoV ‐ 2, importante perciò considerarlo come un fattore di rischio. A partire dal 29 gennaio 2021, il virus SARS ‐ CoV ‐ 2 è stato segnalato in 400 allevamenti di visoni in otto paesi dell'Unione europea. Nella maggior parte dei casi, la probabile introduzione dell'infezione da SARS ‐ CoV ‐ 2 negli allevamenti è stata causata dagli esseri umani. La salute umana, quindi, può risultare a rischio tenendo conto del potenziale sviluppo di varianti di virus legati ai visoni, anche se finora non si sono dimostrati più trasmissibili o arrecanti un impatto più grave rispetto ad altri virus SARS ‐ CoV ‐ 2 tuttora circolanti. Per quanto riguarda il rischio per la salute degli animali rappresentato dall'infezione da SARS ‐ CoV ‐ 2, le specie animali che possono essere incluse nei piani di monitoraggio sono il visone americano, i furetti, i gatti, i cani procioni, i cervi dalla coda bianca e i pipistrelli appartenenti alla famiglia delle Rhinolophidae. Tutti gli allevamenti di visoni dovrebbero essere considerati a rischio di infezione; pertanto, l'obiettivo del monitoraggio dovrebbe essere la diagnosi precoce per una miglior prevenzione sull’intero suolo europeo. Ciò include il monitoraggio passivo (in atto nell'intero territorio di tutti i paesi in cui vengono allevati animali sensibili alla SARS ‐ CoV ‐ 2) ma anche il monitoraggio attivo mediante test regolari. In primo luogo, si consigliano controlli frequenti del personale dell'azienda agricola e di tutte le persone a contatto con gli animali. Inoltre, gli animali selezionati in modo casuale, e per un minimo di cinque, (devono essere inclusi anche animali morti o già effettivamente in corso di malattia) dovrebbero essere testati utilizzando il test molecolare più affidabile (RT-PCR), a intervalli settimanali nelle condizioni ideali. Gli animali sospetti (morti o con segni clinici) devono essere testati per l’ulteriore conferma dell'infezione da SARS ‐ CoV ‐ 2. I campioni positivi di ogni allevamento dovrebbero essere sequenziati per monitorare l'evoluzione del virus, delle sue varianti e i risultati condivisi pubblicamente.

Link: https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/6459

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ultima modifica 2021-03-08T19:31:44+02:00
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