A che punto siamo?
Ecco le tappe già concluse lungo il percorso che porta alla maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna:
- 28 agosto 2017 - La Giunta regionale approva il Documento di indirizzi (
2.41 MB) per l’avvio del percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione, arricchito dei contributi prevenuti dai firmatari del Patto per il lavoro (sindacati, imprese, enti locali, università, associazioni), a cui si deve altresì una più forte definizione degli indirizzi politici.
- 3 ottobre 2017 - Confronto in Assemblea legislativa e adozione di una risoluzione da parte dell'Aula: in esso si dà mandato al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di avviare il negoziato con il Governo.
- 18 ottobre 2017 – A Roma, a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il presidente Bonaccini firmano la Dichiarazione di intenti per l’avvio del negoziato.
- 9 novembre 2017 - A Roma, nella sede del Dipartimento per gli Affari regionali, si insedia formalmente il tavolo trilaterale di confronto che vede insieme il Governo, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Lombardia. Il Governo prende atto delle aree e delle materie sulle quali i Consigli regionali avevano impegnato i rispettivi presidenti ai fini del negoziato.
- 14 novembre 2017 - L'Assemblea legislativa approva all'unanimità una seconda risoluzione nella quale si rafforza il mandato al presidente Bonaccini a proseguire il confronto avviato col Governo al tavolo condiviso con la Regione Lombardia, portando avanti nelle Commissioni consiliari il confronto sulle competenze di cui si chiede la gestione diretta;
- 16 novembre 2017 – La Giunta aggiorna il proprio Documento di indirizzi dopo l’approvazione della seconda risoluzione in Assemblea legislativa.
- 17 novembre (Bologna), 21 novembre (Milano) 2017 – Si svolgono i primi due incontri del negoziato fra Governo, Regione Emilia-Romagna e Regione Lombardia. A seguire, viene demandato a incontri di approfondimento tecnico a Roma il compito di sviluppare ulteriormente le richieste relative alle competenze richieste dalle due Regioni per la gestione diretta.
- È così, dalla fine di novembre si succedono gli incontri tecnici tra Ministeri competenti e le delegazioni regionali. Il 30 novembre il primo confronto sulle materie dell’Ambiente, il 5 e il 6 dicembre sulle materie del Lavoro e dell’Istruzione, il 7 dicembre sulle materie della Salute, il 20 dicembre di nuovo sulle materie dell’Ambiente, il 28 dicembre di nuovo su Lavoro e Istruzione; quindi, il 10 gennaio 2018 di nuovo sulle materie della Salute.
- 16 gennaio 2018 – Seduta dell’Assemblea legislativa con la comunicazione del presidente Bonaccini che aggiorna l’Aula sull’andamento del negoziato con il Governo. E’ concreta l’ipotesi di arrivare a siglare un’intesa entro febbraio.
- 12 febbraio 2018 - Seduta dell'Assemblea legislativa con la comunicazione della Giunta per aggiornare l'Aula sull'andamento del negoziato con l'esecutivo nazionale. Viene approvata una risoluzione (
393.68 KB) che dà mandato al presidente Bonaccini di sottoscrivere l'Intesa-Quadro con il Governo, oltre a proseguire il confronto con il nuovo Governo dopo le elezioni politiche del 4 marzo qualora dovessero essere ricomprese altre competenze di cui la Regione chiede la competenza diretta.
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28 febbraio 2018 – A Roma, a Palazzo Chigi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, firma col Sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, delegato dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, l’Accordo preliminare tra Governo e Regione Emilia-Romagna sull’autonomia rinforzata, sulla base dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, rispettando le indicazioni e il mandato conferito dall’Assemblea legislativa regionale e dalle rappresentanze economiche, sociali e istituzionali dell’Emilia-Romagna riunite nel Patto per il Lavoro.
Oltre al presidente Bonaccini, hanno firmato un accordo analogo col Governo, relativo alle loro Regioni, anche i presidenti della Lombardia e del Veneto, rispettivamente Roberto Maroni e Luca Zaia, che hanno condiviso con l’Emilia-Romagna il Tavolo di negoziato con l’esecutivo nazionale. -
19 giugno 2018 - A Roma, incontro fra il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani: è l'inizio del negoziato con il nuovo Governo. Al termine, il presidente Bonaccini indica quale obiettivo possibile la maggiore autonomia per l'Emilia-Romagna già entro fine anno, con la conclusione del percorso legislativo e l'approvazione della legge da parte del Parlamento, auspicando che il percorso possa essere completato insieme con Lombardia e Veneto.
- 25 luglio 2018 - Seduta dell'Assemblea legislativa nella quale viene presentato il progetto della Giunta che prevede l'ampliamento da 12 a 15 delle competenze di cui sin chiede la gestione diretta. Alle 12 già definite, si aggiungono: agricoltura, acquacoltura, protezione della fauna e attività venatoria; cultura e spettacolo e sport. Il giorno precedente era stato condiviso anche con le parti sociali riunite nel Patto per il lavoro.
- 26 luglio 2018 - Nuovo incontro a Roma fra il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani. Bonaccini le consegna il progetto per ottenere un regionalismo differenziato con la proposta di un aumento delle competenze da 12 a 15.
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18 settembre 2018 – L’Assemblea legislativa approva di fatto il progetto definitivo votando una risoluzione (
330.83 KB)per la maggiore autonomia – con la richiesta della Regione di poter acquisire la gestione diretta, e con risorse certe, di 15 competenze in aree strategiche come politiche per il lavoro; internazionalizzazione delle imprese, ricerca e innovazione; istruzione; sanità; tutela dell'ambiente e dell'ecosistema; relazioni internazionali e rapporti con la Ue –, impegnando il presidente Bonaccini a proseguire il confronto con il Governo, aggiornando il parlamento regionale trasmettendogli lo schema d’Intesa con l’esecutivo prima della sua formale sottoscrizione. Nessun voto contrario, con il sì della maggioranza - Pd, Si e Misto-Mdp - e l’astensione delle opposizioni: Lega, M5s, Fi, Fdi, Mns, AltraER.