Risarcire tutti i danni, i tempi dei rimborsi
L’iter per ottenere i rimborsi è molto articolato.
Innanzitutto, le risorse per risarcire privati e imprese danneggiati da eventi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale, come l’alluvione in Emilia-Romagna, vengono stanziate attraverso leggi del Parlamento italiano che è possibile, per motivi di urgenza, proporre anche come Decreti-Legge del Governo.
La legge deve inoltre disciplinare le modalità e i criteri per erogare i contributi stessi.
Il Dipartimento nazionale della protezione civile (decreto legislativo 1/2018 “Codice della protezione civile”) può erogare le prime misure urgenti per privati e imprese rispettivamente nel limite massimo di 5mila e 20mila euro.
Ovviamente si tratta di primi risarcimenti che vengono disciplinati con un’ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile.
In attesa delle misure nazionali che definiscano il meccanismo dei rimborsi, il provvedimento della Protezione civile permette di ottenere il contributo per determinate tipologie di spesa sostenute ed opportunamente rendicontate.

In questa fase, per velocizzare i tempi dei primi contributi, la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento nazionale della Protezione civile hanno definito un iter procedurale inedito che prevede di erogare, per le prime spese urgenti, 3mila euro in anticipo a partire dai primi 15 giorni di luglio per chi ha fatto domanda entro il 30 giugno al Comune di residenza, acconto che potrà salire a saldo a 5 mila euro per chi presenterà la documentazione giustificativa.
Il Governo, attraverso la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha assicurato alla Regione Emilia-Romagna, ai sindaci e ai presidenti di Provincia delle aree colpite che tutti i danni dell’alluvione saranno risarciti al 100%.