55 milioni non spesi per i fiumi: non è vero
Nel 2006, Cassa Depositi e Prestiti concesse alla Regione Emilia-Romagna un mutuo da quasi 72 milioni di euro per la realizzazione di interventi sul Sistema Idroviario Padano-Veneto. Mutuo interamente a carico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con scadenza dicembre 2020.
Già qui c’è una precisazione importante: non si è trattato di un trasferimento secco di risorse ma, appunto, di un mutuo.
Di quella cifra, la Regione ha successivamente definito col Ministero il mantenimento, e quindi l’utilizzo, di un residuo pari a 55 milioni di euro (55.279.767,27), sempre per realizzare interventi di navigazione interna.
Ne è seguito un nuovo accordo siglato dalla Regione con Cassa Depositi e Prestiti per l’utilizzo dei fondi: sono serviti per finanziare il Piano triennale regionale per la navigazione interna 2023-25, in particolare per il completamento dell’Idrovia Ferrarese, utilizzo coerente con la destinazione inziale delle risorse.

In precedenza, nel dicembre 2022, la Regione aveva inviato una relazione in cui evidenziava alcuni aggiustamenti necessari alla realizzazione delle opere di "Adeguamento dell’idrovia Ferrarese al traffico idroviario di classe V" e aveva ribadito il quadro complessivo degli interventi necessari da finanziare: Boicelli, Po di Volano, Porto Garibaldi. Tutte località del ferrarese.
Interventi che puntano a rendere navigabile il canale Idrovia Ferrarese alle chiatte di trasporto merci.
Quanto si è letto in queste settimane, e cioè che tali risorse si sarebbero dovute utilizzare per la manutenzione di fiumi e corsi d’acqua, fra cui appunto quelli esondati in Romagna, non corrisponde al vero. Anche perché i fondi per la manutenzione dei fiumi vengono stanziati dal ministero dell’Ambiente e non da quello alle Infrastrutture e Trasporti.
Così come non corrisponde al vero che si tratti di fondi non spesi che la Regione ha dovuto restituire allo Stato.
Inoltre, i lavori da realizzare con questi fondi non hanno mai avuto alcuna attinenza né con la manutenzione di fiumi e argini, a partire da quelli esondati a maggio in Romagna da inizio maggio.