Fiumi esondati, si poteva evitare?
Se in una tazzina da caffè rovesciamo due litri di acqua è ovvio che bagneremo il tavolo su cui è posata e anche il pavimento circostante.
Se in un fiume, improvvisamente, arrivano quantità d’acqua tali da non poter essere contenute, è altrettanto ovvio che il fiume esonderà.
4,5 miliardi di metri cubi d’acqua, l’equivalente del volume di più di 128 dighe di Ridracoli, quelli che si sono rovesciati su un territorio di 16mila chilometri quadrati in 17 giorni, non ci sarebbero stati comunque.

Alcune considerazioni vanno fatte. Dal 2020 in Emilia-Romagna sono stati 4.557 gli interventi di difesa del suolo, programmati grazie a nuove risorse o comunque attuati perché ereditati da precedenti finanziamenti, tra pianura, collina/montagna e costa per un importo complessivo di oltre 1 miliardo di euro: il 72% degli interventi era già stato concluso prima dell’alluvione.
E un esempio su tutti può chiarire la situazione. Il Lamone, uno dei fiumi esondati, era stato oggetto di manutenzione e ripulitura. Ma se la quantità d’acqua che si rovescia nell’alveo è troppa e se, nello stesso tempo, la collina frana nel fiume scaricando nelle sue acque terra e alberi, si può ben capire che quanto successo, nelle dimensioni in cui è avvenuto, difficilmente si sarebbe potuto evitare.
Vanno anche considerate le condizioni alle foci dei fiumi, col mare che invadeva i fiumi impendendo il loro naturale deflusso, un effetto tappo che ha favorito ulteriormente l’esondazione contemporanea di 23 corsi d’acqua.
Altro fattore da considerare: le piogge del 2-3 maggio sono arrivate copiose dopo periodi prolungati di siccità scorrendo su un suolo duro e impermeabile nel quale l’acqua ha faticato ad infiltrarsi.
L'allertameteo
Dal 16 al 23 maggio sono state emesse 8 allerte e diramati 15 Documenti di monitoraggio, per seguire l’andamento delle piene e dei colmi previsti sui bacini regionali.
Le allerte sono state comunicate ai soggetti del sistema di protezione civile con l’invio di circa 14mila Sms (13.777) e 10mila mail (9.447); i bollettini di monitoraggio con oltre 16mila Sms (16.292) e quasi 7mila mail (6.960). Circa 33mila mail (33.304) e 20mila Sms (19.930) hanno comunicato i superamenti delle soglie idrometriche dei fiumi.
Carlo Cacciamani, climatologo e direttore di ItaliaMeteo, l’Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia, intervistato da "Il Giornale": "Ci aspettavamo il peggio. Tanto che, esattamente nelle aree colpite, era stata data in anticipo un’allerta rossa che prelude fenomeni molto intensi. La gestione della Protezione civile è stata ottimale. È stato fatto il possibile e pure l’impossibile. Il nostro sistema di allerta è ottimo. Non siamo più all’anno zero. Senza le evacuazioni preventive ora piangeremmo molte più vittime di questa alluvione".