Qual è la prima stima dei danni?
Pur ancora provvisoria, la stima dei danni causati dalle alluvioni di maggio è di 8,8 miliardi di euro.
Quasi la metà dei danni, oltre 4,3 miliardi di euro, riguarda fiumi, strade e infrastrutture pubbliche.
Di questi, oltre 1,8 miliardi servono per le spese già sostenute, per coprire le attività in corso e per interventi urgenti da attuare entro l’autunno: complessivamente, si tratta di 5.885 interventi di somma urgenza, di cui 972 completati (per più di 15 milioni di euro), 1.912 in svolgimento (per oltre 501 milioni di euro), 2.910 ancora da attivare (per 1 miliardo 346mila euro), più altri 29 milioni circa per 91 interventi in fase di valutazione.
I danni ai privati registrano una prima stima di 2,1 miliardi: oltre 70.300 gli edifici certamente coinvolti dal maltempo (di cui 1.890 da frane). Un conteggio ancora provvisorio, dato che è ancora in corso il perfezionamento delle analisi dei tiranti idraulici delle aree allagate.
Per quanto riguarda le imprese, quelle potenzialmente danneggiate sono 14.200 per un totale di 1,2 miliardi di euro (una stima anche questa che sarà perfezionata non appena verrà ultimato il conteggio dei danni delle aziende presenti sui territori collinari e montani). Una somma che non contempla tuttavia né il ripristino delle scorte né la perdita di fatturato correlata all’evento.
Infine, il comparto agricolo, tra i più colpiti: le imprese danneggiate e coinvolte sono 12mila per 1,1 miliardi di danni tra la stima di perdite di produzione, i ripristini fondiari, i terreni persi e gli animali coinvolti dall’alluvione.
Il totale, dunque, al momento ammonta a 8 miliardi e 860 milioni di euro.
Il rendiconto, come richiesto dal Governo, è stato presentato il 15 giugno a Roma al primo incontro del Tavolo permanente fra l’Esecutivo e gli Enti locali coordinato dal ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci, e riunito a Palazzo Chigi.
A guidare la delegazione della Regione Emilia-Romagna il presidente Stefano Bonaccini. Con lui il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, e quello di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca. Questi ultimi in rappresentanza anche di Upi e Anci regionali.
Al Governo è stata fatta richiesta anche del fabbisogno di nuovo personale per far fronte all'emergenza: almeno 70 persone tra progettisti e direttori dei lavori per interventi urgenti di ripristino di opere idrauliche, altre 80 per interventi contro il dissesto idrogeologico e il ripristino della mobilità a supporto di comuni e province.