Sanità. Torre Biomedica del Sant’Orsola, c’è il via libera dalla Regione alla realizzazione. L’assessore Donini: “Un progetto che guarda al futuro e all’innovazione, all’interno del più vasto piano di investimenti per rivoluzionare il Policlinico”. Il rettore Ubertini: “Il più grande investimento dell’Alma Mater presso il comparto ospedaliero del Sant’Orsola”

La Giunta ha espresso il proprio assenso all’intesa per la realizzazione delle opere previste. Nelle successive fasi progettuali e di esecuzione dovrà essere garantito il rispetto di tutte le prescrizioni che riguardano la qualità architettonica ed ambientale degli edifici e la sicurezza dell’intero complesso

26/06/2020 14:25

Bologna - Cinque piani fuori terra, attorno a una corte centrale, e due livelli interrati. Sale studio, laboratori di ricerca e un padiglione didattico. Procede il percorso verso la realizzazione della Torre Biomedica, complesso di edifici destinati alla didattica e alla ricerca biomedicale all’interno del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Un progetto finanziato dall’Università, che rientra nell’ampio piano di investimenti - per il quale la Regione Emilia-Romagna ha già assegnato oltre 57 milioni di euro - che innalzerà ulteriormente l’eccellenza, all’interno dalla sanità regionale e nazionale, della struttura ospedaliero-universitaria di Bologna.

Dopo i pareri favorevoli della Città metropolitana di Bologna e del Comune, la Giunta regionale ha formalizzato in una delibera il proprio assenso all’intesa per la realizzazione delle opere previste nel progetto. Nelle successive fasi progettuali e nell’esecuzione delle opere dovrà essere garantito il rispetto di tutte le condizioni e le prescrizioni espresse dalla Città metropolitana e dal Comune, che riguardano la qualità architettonica ed ambientale degli edifici e la sicurezza del complesso.

“Il percorso per arrivare alla costruzione della Torre Biomedica prosegue e ci auguriamo che i lavori possano partire al più presto- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. All’interno della riorganizzazione del Sant’Orsola, a cui la Regione ha dedicato risorse importanti, il progetto della Torre, fortemente voluto dal rettore Ubertini e condiviso con la direzione del Policlinico, sarà ‘consacrato’ alla ricerca e alla didattica: pilastri fondamentali, questi, per la sanità del futuro e la formazione di nuovi professionisti”.

“Quello della Torre Biomedica è il più grande investimento dell’Alma Mater presso il comparto ospedaliero del Sant’Orsola- afferma il rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini-. Con l’ulteriore via libera della Regione contiamo di proseguire rapidamente nella realizzazione, bandendo i lavori entro il 2020 e iniziando le opere l’anno seguente”.

Per costruire la Torre Biomedica - secondo il cronoprogramma, la conclusione dei lavori è prevista entro il 2023 - sarà necessario procedere alla demolizione, per fasi, dei padiglioni 22 (Isola ecologica) e 17 (Palazzina Cup), in cui verrà mantenuta parte del livello interrato esistente. Seguirà la costruzione di due edifici dedicati rispettivamente alla ricerca scientifica e alla didattica, con un incremento di volumi superiore ai 34 mila metri cubi. La Torre si svilupperà per cinque piani fuori terra attorno a una corte centrale e due livelli interrati; il progetto prevede anche sale studio e laboratori di ricerca, mentre il padiglione didattico, collegato funzionalmente con il piano terra della Torre, si svilupperà su due piani mantenendo parte dell’interrato esistente del padiglione 17. /CV

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