Territorio. Appennino bolognese, arrivano i fondi per la ricostruzione della Sp 325 della Val di Setta interrotta da una grossa frana. Sopralluogo dell’assessora Priolo: “Investiamo 3 milioni di euro per ripristinare la mobilità dei residenti”

Il finanziamento inserito nell’ambito del piano di interventi dell’emergenza maltempo 2019 è stato approvato dal Dipartimento nazionale della Protezione civile. Le altre tappe del sopralluogo insieme ai sindaci del territorio

16/06/2020 15:46

Bologna – In arrivo dalla Regione un maxi-finanziamento di 3 milioni di euro per la ricostruzione della strada provinciale 325 della Val di Setta, interrotta dall’aprile 2019 in località Gardelletta, tra Monzuno e Marzabotto, sull’Appennino bolognese, a causa di una grossa frana che ha spazzato via l’intera sede stradale, creando notevoli disagi ai residenti e agli automobilisti di passaggio per il blocco della circolazione.

 

L’annuncio oggi dell’assessora regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, durante un sopralluogo nella vallata per fare il punto delle criticità ancora aperte sulla viabilità e dei lavori già effettuati per la messa in sicurezza del territorio dopo gli ultimi episodi di maltempo che risalgono a una ventina di giorni fa. Ad accompagnarla nel giro di ricognizione insieme ai tecnici dell’Agenzia regionale del territorio e della Protezione Civile e della Città Metropolitana, i sindaci di Monzuno, Bruno Pasquini, Marzabotto Valentina Cuppi, e di Castiglione dei Pepoli, Maurizio Fabbri.

 

Il primo intervento da mettere in cantiere è senz’altro il ripristino della strada provinciale 325 che, oltre a rappresentare il principale asse viario per tutta l’Alta Val di Setta, è anche considerata viabilità alternativa al tratto dell’A1 Rioveggio-Sasso Marconi in caso di impreviste interruzioni del traffico autostradale.

 

“Siamo consapevoli della situazione di fragilità che contraddistingue l’Appennino bolognese sotto il profilo dell’assetto idrogeologico- afferma Priolo- e abbiamo ben presenti i disagi che i residenti sono costretti a sopportare dopo il cedimento della strada provinciale. Proprio per questo nell’ambito del piano di interventi dell’emergenza maltempo 2019, abbiamo inserito un maxi-finanziamento da 3 milioni di euro per eseguire i lavori di ricostruzione, affidati alla Città Metropolitana. Il Piano è stato appena approvato da parte del Dipartimento nazionale della Protezione civile. Sarà adottato a breve un provvedimento del presidente Bonaccini per rendere disponibili le risorse da trasferire alla Città metropolitana, ente proprietario ed attuatore dell'intervento”.

 

Le opere già concluse 

 

La Regione Emilia-Romagna, attraverso l’Agenzia per la protezione civile, ha già finanziato 2 interventi di somma urgenza, per un importo complessivo di oltre 80 mila euro, per rimuovere dal letto del torrente Setta i detriti della frana e assicurare così un regolare deflusso dell’acqua. Sono stati inoltre eseguiti lavori di adeguamento delle strade comunali per garantire la viabilità alternativa alla provinciale interrotta. Il tutto per ulteriori 130 mila euro.

 

In previsione ci sono poi altri due interventi già finanziati per complessivi 600 mila euro; il primo, da 200 mila euro, in fase di progettazione da parte del Servizio Area Reno e Po di Volano dell’Agenzia di protezione civile e che terminerà entro la fine di luglio, prevede ulteriori lavori sul corso d’acqua e indagini sull’evoluzione della frana; il secondo riguarda la rimozione del materiale franato dal versante roccioso, il risezionamento del torrente e la costruzione della nuova difesa spondale. Si tratta in questo caso di opere da definire d’intesa con la Città Metropolitana e ancora da calendarizzare. Opere propedeutiche all’avvio dei lavori di ricostruzione della 325 franata e della messa in sicurezza del versante che ha ceduto.

 

Al termine del sopralluogo si è svolta una riunione di coordinamento su tempistiche e modalità di prosecuzione dei lavori. È stata anche l’occasione per concordare un incontro con la cittadinanza, una volta espletate le operazioni di gara da parte della Città metropolitana e consegnato il progetto.

 

Il rifacimento del ponte di Molino Cattani

 

Un’altra emergenza è rappresentata dallo stato di grave dissesto strutturale del ponte di Molino Cattani, sempre sul torrente Setta, che sorge nel territorio del Comune di Monzuno e che collega la frazione di Rioveggio con Grizzana e Marzabotto. La piena del 17 novembre scorso ne ha provocato il parziale cedimento: nel gennaio scorso il ponte è tornato percorribile grazie a un primo tempestivo intervento per il consolidamento delle pile, per 135mila euro di cui 100mila messi a disposizione dalla Protezione civile regionale. Ciò ha permesso di superare per il momento i disagi causati alla viabilità sulla provinciale, fino a Ponte Locatello.

 

Nel piano per la fase 2 dell’emergenza aprile-novembre 2019 sono previsti ulteriori 90mila euro per proseguire le opere di sistemazione dell'area a ridosso della spalla danneggiata del ponte Cattani e la realizzazione di una scogliera a protezione della spalla destra.

 

Tuttavia, il ponte, per le sue caratteristiche strutturali, non può essere consolidato dal punto di vista sismico. Pertanto, si sta lavorando alla sua completa demolizione e successiva ricostruzione, con l’intenzione di sfruttare un finanziamento di 1,1 milioni di euro che la società Autostrade s’era impegnata a mettere a disposizione per la realizzazione di una pista ciclabile a lato del ponte, nell’ambito delle opere compensative previste dal progetto di Variante di valico. Resta da definire, per completare l’intervento, un ulteriore investimento di circa 300mila euro che sarà oggetto di un nuovo accordo tra Regione ed Autostrade.

 

I lavori nell’alveo del Setta in località Piccolo Paradiso

 

Per finire, più a valle, in località Piccolo Paradiso di Marzabotto, in Via Cabianca, dopo il maltempo di circa 20 giorni fa è partito un intervento di messa in sicurezza nel letto del Setta. I lavori, del valore di circa 100mila euro, hanno portato nella zona più a monte alla movimentazione di circa 28 mila metri cubi di ghiaia e nella zona più a valle alla realizzazione di speroni in massi ciclopici per deviare le acque verso il centro della corrente ed evitare così erosioni delle sponde. Un intervento a protezione della viabilità di accesso ad una decina di abitazioni di residenti. /G.Ma

 

In allegato foto del sopralluogo: 1) La frana di Gardelletta 2) Il ponte Molino Cattani 3) Una riunione con l’assessore Priolo (al centro del tavolo con la maglia rossa) 

 

 

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