Appropriate age range for introduction of complementary feeding into an infant’s diet
Data di pubblicazione: 12/09/2019
Ambito sintetico: Nutrizione
Sintesi a cura dell'Università di Parma:
Fascia d'età appropriata per l'introduzione dell'alimentazione complementare nella dieta di un bambino
A seguito di una richiesta della Commissione Europea, il gruppo di esperti scientifici sulla nutrizione, i nuovi prodotti ed allergeni alimentari (NDA) ha rivisto il suo parere del 2009 sull'età appropriata per l'introduzione dell’alimentazione complementare dei neonati. Questa, è stata valutata considerando le caratteristiche nutrizionali del bambino in funzione della fase di sviluppo. Sebbene gli alimenti posseggano una consistenza adatta all'età del bambino e vengano preparati seguendo le pratiche igieniche adeguate, non è detto che questo siano appropriati a livello nutrizionale. Per cui, non ci sono prove convincenti che alle età sottoposte allo studio (da <1 a <6 mesi), l'introduzione di alimenti complementari (AC) sia associata ad un effetto benefico o avverso alla salute (ad eccezione dei neonati a rischio di deplezione di ferro). Per motivi nutrizionali, la maggior parte di i bambini hanno bisogno di AC a partire circa dai 6 mesi di età. I neonati a rischio di deplezione di ferro (ovvero quelli allattati esclusivamente al seno da madri con basso intake di ferro o con precoce blocco del cordone ombelicale (<1 minuto dopo la nascita), o nato pretermine, o con alta velocità di crescita) possono trarre beneficio da una più precoce introduzione di AC che siano una fonte di ferro, cominciando già tra 3 e 4 mesi di età. Inoltre, non vi è motivo di posticipare l’introduzione di alimenti potenzialmente allergenici (uova, cereali, pesce e arachidi) in età successiva a quella di altre AC per quanto riguarda il rischio di sviluppare malattie atopiche. Per quanto riguarda il rischio di celiachia, il glutine può essere introdotto insieme ad altri AC.