Attività produttive. Via libera agli ammortizzatori sociali per 40 lavoratori della Cmf, azienda modenese in liquidazione, con sede a Pavullo. L’assessore regionale Palma Costi: "La priorità resta quella di individuare una soluzione che salvaguardi sito produttivo e occupazione"

Questa mattina a Roma il Ministero del Lavoro ha autorizzata la Cigs per cessazione che garantirà l'integrazione al reddito ai lavoratori interessati. Intanto prosegue la ricerca di una soluzione industriale da parte del liquidatore. Continua, invece, l’attività lavorativa per la controllata Cmf Greentech di Cavezzo (Mo)

25/11/2019 15:38

Bologna – Via libera alla Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della Cmf tecnology di Pavullo nel Frignano (Mo), azienda in liquidazione. Questa mattina a Roma al Ministero del Lavoro si è tenuto l’incontro per l’esame congiunto della domanda di Cigs per cessazione di attività  presentata dal liquidatore, Paolo Ziggiotto, per i 40 lavoratori dell’azienda dell’Appennino modenese. Invece, per quanto riguarda i 5 dipendenti della controllata Cmf Greentech di Cavezzo continua l’attività grazie alle commesse di clienti esclusivi che ne garantiscono la continuità.

La richiesta della Cassa integrazione straordinaria è stata avanzata dopo il tavolo istituzionale di salvaguardia occupazionale del 30 ottobre scorso – convocato dall’assessore alle Attività produttive, Palma Costi - che ha verificato tutte le possibili azioni da mettere in campo a sostegno della continuità produttiva e della salvaguardia dell’occupazione. In quell’occasione, Regione, Provincie di Modena, Comune di Pavullo, Comune di Cavezzo, le organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl (rappresentate rispettivamente da Massimiliano Grazioso e Paolo Roncarati) oltre ai rappresentanti della Rsu aziendali, hanno condiviso con il liquidatore la necessità di presentare la richiesta dell’ammortizzatore sociale per consentire di tutelare i lavoratori con la necessaria integrazione al reddito. Questo nella fase in cui il liquidatore è impegnato ad approfondire i contatti in corso per una cessione dell’attività attraverso la formula dell’affitto di ramo d’azienda con successiva cessione ad una nuova realtà imprenditoriale in grado di proseguire l’attività e garantire l’occupazione.

 “Il tavolo di salvaguardia ha permesso – spiega l’assessore Costi - alle parti di condividere la richiesta di domanda di Cigs al Ministero correlata dell’accordo di politiche attive firmato con l’agenzia regionale del Lavoro, strumento utilissimo in questa fase. Per noi rimane fondamentale l’impegno del liquidatore per garantire la continuità aziendale coinvolgendo i rappresentanti dei lavoratori che anche in questo caso, come in altri, sono determinanti a collaborare per la migliore soluzione possibile. Voglio ricordare che stiamo parlando di una azienda innovativa che ha importanti commesse ed essendo ubicata in territorio montano risulta essere ancora più determinante per garantire il presidio del territorio e lo sviluppo in appennino”.

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