Balneazione in Riviera. Ancora polemiche dalla Lega sui divieti dei giorni scorsi, l’assessore regionale al Turismo Corsini: “Basta con il giochino dello scaricabarile, Arpae e Servizi sanitari hanno applicato la legge nazionale. Sorprendente che un sottosegretario e un parlamentare si lamentino di norme che solo il Parlamento può cambiare”

Le Regioni hanno fatto proposte di modifica, che da mesi languono sui tavoli del ministero. “Se chi sta al governo, almeno fino ad oggi pomeriggio, vuole cambiare una legge, può farlo. Ma le leggi che ci sono, si rispettano”

08/08/2019 18:16

Bologna – “Dunque, vediamo se ho capito bene. La Lega cita la Regione, riportando ciò che abbiamo detto di aver fatto in occasione delle verifiche sulla qualità del mare in Riviera nei giorni scorsi. In effetti, abbiamo dato ‘informazioni documentate e tempestive’ sulla vicenda. Ma, osservano due deputati della Lega che riprendono oggi il tema, i giornali hanno pubblicato ‘notizie allarmistiche’. Quindi, concludono, se i giornali hanno fatto questo, vuol dire che la Regione ha sbagliato. Non so, a me pare che ci sia un tantino di debolezza in questo ragionamento. Vorrà dire che la prossima volta, anziché fare ordinanze e atti amministrativi, come vuole la legge, ci limiteremo ad informare i giornali. Ma stiamo scherzando? Qui c’è qualcuno che gioca con le Istituzioni”.

È il commento di Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo, alla lettura delle accuse che oggi hanno indirizzato alla Regione due esponenti leghisti a proposito dei divieti di balneazione, da tempo revocati, che nei giorni scorsi hanno interessato alcuni punti della Riviera.

“Capisco che vogliano tentare il solito schema del lancio della palla in tribuna- spiega Corsini- ma stavolta il giochino di dare la colpa agli altri non funziona. E non funziona perché il sistema di controlli del nostro mare, uno dei più monitorati d’Italia, prevede esattamente cosa fare quando si registrano valori fuori parametro”

“Non piace- continua l’assessore- la norma che è stata applicata, peraltro approvata dalla Unione europea? Benissimo, è una norma nazionale, chi ci critica siede in Parlamento e quindi non deve far altro che approvare una norma più efficace. E lo possono fare loro, non noi. Dico di più: ci avevamo provato, come Regioni, a proporre modifiche: le abbiamo messe nero su bianco, ma giacciono da mesi sui tavoli del ministero. Colpa nostra? Ma sia chiara una cosa: in Emilia-Romagna le leggi si rispettano, non si eludono. Se non piacciono, si cambiano. E le leggi nazionali le cambia il Parlamento, non altri”.

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