Reddito di solidarietà. La vicepresidente Gualmini: “Capisco la disperazione del M5s per aver promesso un reddito di cittadinanza di fatto al momento irrealizzabile, ma c'è un limite alla pubblicazione di falsità e alla costruzione di notizie deliberatamente diffamatorie e menzognere”

La replica della vicepresidente della Regione alle accuse mosse dalla consigliera Piccinini (M5s) sugli esiti occupazionali dei progetti di inclusione previsti dal Res attivo in Emilia-Romagna: “La misura contro la povertà che abbiamo introdotta qui risponde ai bisogni delle persone in difficoltà, che non sono necessariamente legati alla mancanza di lavoro”

23/11/2018 16:30

Bologna- “Capisco la disperazione per aver promesso un reddito di cittadinanza di fatto irrealizzabile secondo le aspettative iniziali, e quindi le difficoltà del Movimento 5 Stelle su questo, ma esiste la verità dei fatti e c'è un limite alla pubblicazione di falsità e alla costruzione di notizie deliberatamente diffamatorie e menzognere. Non solo la consigliera Piccinini (M5s) non conosce le norme nazionali sul reddito di inclusione, ma riferisce dati sbagliati”. 

E’ netta la replica della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega al Welfare, Elisabetta Gualmini, alla consigliera regionale, Silvia Piccinini (M5s)

“Poiché alcuni beneficiari del Reddito di solidarietà sono anche inseriti nella legge sui tirocini formativi (la 14 del 2015), la consigliera ha dedotto, evidentemente senza informarsi, che fossero coinvolte in patti di inserimento socio-lavorativo solo le famiglie che già beneficiano delle misure previste dalla legge sull’inclusione lavorativa delle persone più vulnerabili. Ricordo ancora una volta alla consigliera- prosegue la vicepresidente- che per ricevere la carta prepagata del Reddito di inclusione è obbligatorio aver sottoscritto un patto di reinserimento ‘socio-lavorativo’ e dunque tutti i beneficiari del Res, il Reddito di solidarietà voluto dalla Regione Emilia-Romagna, che da luglio integra il Rei, sono già inclusi in diversi progetti. Se sono anziani o disabili (come moltissimi nella nostra regione) sono impegnati in iniziative di recupero sociale o di volontariato, se sono giovani adulti in strategie formative ed occupazionali. Peraltro, è esattamente quello su cui sta lavorando l'Università di Modena, e cioè analizzare le diverse iniziative di reinserimento dei beneficiari del Res. Risultati che presenteremo in primavera. Di fronte all’efficacia del Res, in poco più di un anno erogato a 10.500 famiglie dell’Emilia-Romagna, 25mila persone, capisco- aggiunge Gualmini- la disperazione per aver promesso un reddito di cittadinanza di fatto irrealizzabile secondo le aspettative iniziali, e il momento di grande difficoltà in cui si trova il Movimento 5 Stelle, ma esiste la verità dei fatti ed è inaccettabile diffondere notizie false a fini di propaganda”. 

 

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