Territorio. Il presidente Bonaccini a Lentigione (Re): “Qui fin dal primo istante dopo l’alluvione. Dalla Regione aiuto immediato alle attività commerciali e ora al lavoro perché a tutti vengano risarciti i danni secondo quanto previsto dal Consiglio dei Ministri”

Anticipando con fondi propri quelli statali, la Regione permise alle attività commerciali di ripartire nell’arco di tre mesi. E adesso, dopo il via libera del Governo alle risorse per risarcire privati e imprese, è corsa contro il tempo: le procedure vanno infatti chiuse entro dicembre. Il presidente all’inaugurazione del nuovo centro ricerche di Immergas. Sottoscritta dall’azienda un’intesa con Aipo per realizzare uno studio e una proposta di intervento per aumentare il grado di difesa idraulica del territorio dell’Enza

05/10/2018 17:10

Bologna – Era il 12 dicembre 2017 quando, a causa di un’ondata eccezionale di maltempo, l’Enza ruppe l’argine a Lentigione, causando danni per oltre 7 milioni di euro nel reggiano. Maltempo che portò a esondazioni e piene anche nel nodo idraulico di Colorno (Pr) e a Campogalliano, nel modenese. Oggi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che in questi mesi in prima persona e insieme all’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo, ha seguito da vicino gli sforzi per ripartire di cittadini, piccoli esercizi e imprese nei comuni colpiti - la Regione mise subito a disposizione oltre 300mila euro per le attività commerciali, anticipando i fondi statali con una procedura del tutto inedita - torna nella frazione del Comune di Brescello. A Lentigione, infatti, è stata inaugurato il nuovo centro ricerche di Immergas, azienda che venne pesantemente colpita dall’alluvione.

“Fin dalle prime ore- afferma Bonaccini- abbiamo voluto stare al fianco delle persone coinvolte, qui a Lentigione così come nelle altre aree colpite, incontrando amministratori, commercianti e cittadini. E già nei primi momenti decidemmo di anticipare i fondi statali con risorse nostre, del bilancio regionale, permettendo in tre mesi a 24 imprese, di cui otto a Brescello, di ottenere il 100 per cento dei rimborsi. Ad agosto- prosegue il presidente- è partito il primo stralcio di lavori per la messa in sicurezza del fiume Enza, un intervento complessivo di 3 milioni curato dall’Agenzia Interregionale per il Po (Aipo). E oggi, dopo il via libera del Governo ai fondi per risarcire privati e imprese arrivato poche settimane fa, siamo di nuovo vicino al territorio, col sostegno della Protezione civile regionale, per accelerare il più possibile le procedure che, lo ricordo, vanno concluse entro dicembre. Una cosa è certa: vogliamo che siano garantiti i diritti di tutti coloro che hanno subito danni e che sono rimasti coinvolti in quanto successo, secondo quanto previsto dalle regole fissate dal Consiglio dei Ministri. Il lavoro che insieme abbiamo fatto fin dal primo istante non può essere certo reso vano e sono certo che ce la faremo. Continueremo comunque a vigilare fino a che tutti i cittadini avranno ottenuto i rimborsi nei limiti consentiti dal Governo, con l’impegno di rendere sempre più sicuro il territorio”.

E la prevenzione è il cuore dell’inaugurazione del Laboratorium, il nuovo centro ricerche realizzato da Immergas che ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Aipo con l’obiettivo di produrre uno studio di fattibilità ad ampio raggio nel quale prendere in esame le soluzioni da attuare al fine di migliorare la sicurezza idraulica del polo produttivo di Lentigione e formulare una proposta di intervento che preveda un progressivo aumento del grado di difesa idraulica del territorio dell’Enza, in relazione ai diversi scenari di rischio previsti dal Piano di gestione del rischio alluvioni (Pgra).

Gli interventi per la sicurezza del territorio

Ammontano a oltre 3 milioni di euro gli investimenti predisposti dopo il maltempo di dicembre 2017 e febbraio-marzo 2018 per la realizzazione di 27 interventi nei Comuni dell’asta dell’Enza.  Ulteriori 3 milioni sono stati richiesti al Governo nel secondo stanziamento per completare le opere di messa in sicurezza, come previsto dal nuovo Codice.  E’ invece di luglio la convenzione tra Regione e Autorità di distretto del fiume Po per l’aggiornamento dei modelli idrologici e idraulici dell’Enza, per definire, se necessari, gli interventi su argini e Cassa di espansione per ridurre al massimo il rischio di alluvione. Lo studio è finanziato da Regione con circa 40 mila euro.

Il 22 agosto, inoltre, è partito il primo stralcio di circa 200 mila euro degli interventi di manutenzione all’interno dell’alveo dei fiume Enza curati da Aipo, ormai in via di conclusione. Si tratta della prima parte di un più ampio intervento di 3 milioni di euro inserito dalla Regione nel nuovo Piano finanziato dalla Legge di bilancio nazionale 2018 (Piano Italia Sicura). Un secondo stralcio di 250 mila euro potrà essere finanziato con nuove risorse del Piano straordinario di manutenzione che la Regione sta definendo con l’Autorità di Bacino.

E sull’Enza si stanno sperimentando le Linee guida regionali per la gestione della vegetazione ripariale al fine di definire modalità di gestione della vegetazione che integrino gli obiettivi di sicurezza idraulica con quelli di tutela della biodiversità.

I rimborsi ai privati

C'è tempo fino al prossimo 23 ottobre per presentare le domande di contributo per i danni causati ad abitazioni private dalle tre ondate di maltempo che hanno interessato l'Emilia-Romagna tra il 2016 e il 2017, per le quali venne dichiarato lo stato di emergenza nazionale: le precipitazioni eccezionali del periodo 27 febbraio-27 marzo 2016; di giugno-luglio-agosto 2017 e dell'8-12 dicembre 2017.

A disposizione ci sono oltre 5 milioni e 600 mila euro per i cittadini di 88 Comuni che, dopo gli eventi, hanno presentato agli uffici municipali le schede di ricognizione dei danni.

I rimborsi potranno coprire l'80% dei danni nelle abitazioni principali (per un massimo di 150 mila euro, che sale a 187mila 500 euro per le case distrutte o da delocalizzare). Potranno arrivare fino al 50% per le seconde case e potranno aggiungersi 10 mila euro "una tantum" per le demolizioni. Anche i beni mobili non registrati, come arredi o elettrodomestici, situati in abitazioni distrutte o allagate, saranno risarciti fino a 1.500 euro.

In allegato: taglio del nastro del nuovo Centro ricerche  Immergas e firma del protocollo d’intesa

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