Imprese. Crisi Carrozzeria Barbi. L’assessore Costi: “Ancora troppe incertezze sul futuro dell'azienda e nessuna rassicurazione ai lavoratori da parte della attuale proprietà”

Rifiutata la mediazione di istituzioni e sindacati. Costi e Benatti: “Inaccettabile la posizione deIla proprietà”. Il prossimo incontro i primi di agosto per conoscere la sostanza delle eventuali manifestazioni di interesse e trovare strumenti a tutela dei lavoratori

27/07/2018 13:09

Bologna- Rifiutata dalla proprietà della carrozzeria Barbi la mediazione delle istituzioni per risolvere la situazione di presidio dell’azienda da parte dei lavoratori. Ieri, presso la sede della Regione, l'assessore alle Attività produttive Palma Costi, insieme al sindaco di Mirandola (Mo), Maino Benatti, hanno incontrato i fratelli Carlo e Alberto Barbi, titolari della storica carrozzeria mirandolese, presenti anche i rappresentanti sindacali della Fiom di Modena ed alla RSU.

L 'incontro richiesto dai rappresentanti dei lavoratori, impegnati in una mobilitazione a difesa del lavoro, aveva l'obiettivo di allentare la tensione e ripristinare le condizioni minime necessarie per togliere il presidio e riprendere le attività.

La proprietà non è stata in grado di dare risposte concrete rispetto al futuro, rinviando alla prima settimana di agosto eventuali informazioni rispetto a manifestazioni di interesse di altri soggetti in grado di rilevare o l'attività o solo il sito produttivo. I fratelli Barbi hanno rifiutato anche la mediazione, suggerita dalle istituzioni e accettata dai sindacati, di effettuare il dovuto pagamento della mensilità arretrata del mese lavorato di giungo quale condizione per interrompere la mobilitazione in corso, in attesa di conoscere gli sviluppi della eventuale cessione.

L' assessore Costi ed il Sindaco Benatti esprimono sgomento per l‘” inaccettabile posizione della proprietà, che non intende riconoscere nemmeno il dovuto ai lavoratori, segno di rispetto per il lavoro svolto e il riconoscimento dei sacrifici in corso, in una fase di profonde incertezze per il futuro aziendale che potrebbe non garantite la continuità occupazionale”.

Le istituzioni convocheranno ai primi di agosto nuovamente azienda e sindacati per conoscere la sostanza delle eventuali manifestazioni di interesse e per trovare gli strumenti di tutela dei lavoratori, in caso di cessione dell’attività, con o senza trasferimento del personale, o nel caso di impossibilità di vendita, per poter riconoscere “dignitosamente” il contributo che gli ultimi 14 lavoratori hanno dato alla Carrozzeria Barbi.

/CL

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