Commercio su aree pubbliche. La Regione Emilia-Romagna: validi e corretti i bandi dei Comuni

La Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede al Mise chiarimenti sugli emendamenti in attuazione della Bolkestein inseriti nella legge di Bilancio nel rispetto delle procedure terminate o in corso

24/01/2018 12:15

Bologna – Rispetto delle procedure già svolte o in corso di svolgimento alla data di approvazione della legge di Bilancio 2018 (n. 205/2017) per il settore del commercio sulle aree pubbliche e, in particolare, sulle modalità di riassegnazione dei posti degli ambulanti.

Lo chiede la Regione Emilia-Romagna, insieme alle altre Regioni italiane, che si sono espresse nell’ultima seduta della Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Le Regioni chiedono un intervento del Ministero dello Sviluppo economico che chiarisca in modo definitivo la situazione, partendo dal presupposto che vadano comunque salvaguardati i procedimenti già svolti.

Le perplessità della Regioni nascono dai due emendamenti inseriti nella legge di bilancio che intervengono nell’attuazione della direttiva Bolkestein (d.lgs. 59/2010, di recepimento della direttiva europea), creando incertezza in un contesto complesso.

Il primo emendamento - comma 1180 dell’art. 1 - prevede la proroga al 31 dicembre 2020 delle concessioni in essere al 1^ gennaio 2018 e con scadenza anteriore a tale data. Si tratta in pratica di una proroga della proroga, poiché già il decreto legge 244/2016 (come modificato dalla legge di conversione), aveva stabilito di prorogare al 31 dicembre 2018 le concessioni in essere al 30 dicembre 2016 e aveva creato non poche difficoltà nella gestione dei bandi aperti nei territori al momento dell’entrata in vigore della norma.

Il secondo emendamento - il comma 1181 sempre dell’art. 1 - dispone che le amministrazioni interessate prevedano specifiche modalità di assegnazione per coloro che, nell’ultimo biennio, abbiano direttamente utilizzato le concessioni quale unica o prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. In quest’ultimo caso, con intesa in sede di Conferenza Unificata, si dovrà provvedere all’integrazione dei criteri stabilendo il numero massimo di posteggi complessivamente assegnabili allo stesso soggetto giuridico, sia nella medesima area, che in aree diverse.

“La Regione Emilia-Romagna- spiega l’assessore al Commercio- conferma la propria posizione rispetto alla validità e correttezza dei bandi emanati dai Comuni, che hanno attuato correttamente le norme vigenti. Il loro operato è un esempio virtuoso per un settore economico rilevante sia per il numero di imprese che coinvolge, sia per l’importante servizio di prossimità che garantisce anche in aree della regione dove i servizi per i cittadini sono esigui. Fare chiarezza in una materia così delicata- conclude l’assessore- è una esigenza non solo della Regione, ma anche dei Comuni, responsabili dei procedimenti di selezione e degli operatori interessati a cessioni a titolo definitivo o temporaneo dell’azienda o di un ramo di essa”./BB

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