Api e neonicotinoidi, l’assessore Rabboni: "Dopo le inquietanti conclusioni dello studio Efsa è tempo di decisioni"

Agricoltura - Api e neonicotinoidi, l’assessore Rabboni: "Dopo le inquietanti conclusioni dello studio Efsa è tempo di decisioni: l’Ue sospenda immediatamente il loro utilizzo in vista della loro messa al bando definitiva".

04/02/2013 16:18

Bologna - I rapporti scientifici dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di Parma recentemente pubblicati hanno confermato i gravissimi effetti dei neonicotinoidi – insetticidi impiegati per il trattamento delle sementi di mais e di altre importanti colture – sulle popolazioni di api, insetti che svolgono un ruolo economico e ambientale di enorme rilevanza. L’84% delle colture europee dipende infatti dallimpollinazione degli insetti e senza questo passaggio fondamentale la biodiversità rischia di scomparire. A seguito delle conclusioni del rapporto Efsa, che la stessa Ue ha definito “inquietanti”, la Commissione Europea ha proposto al Comitato permanente Ue per la catena alimentare di sospendere l'uso dei neonicotinoidi come concianti e granulari nelle colture di mais, colza, girasole e cotone per due anni a partire dal 2013.

“La posizione della Commissione, organo di governo dell’Unione europea, e prima ancora il rapporto scientifico dell’Authority europea per la sicurezza alimentare, confermano una situazione assolutamente insostenibile che ha causato danni gravissimi e rischiato di distruggere definitivamente un patrimonio naturale e un settore economico di grande importanza – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – . E’ ora necessario che la proposta della Commissione venga tempestivamente fatta propria dalla riunione dei 27 Governi nazionali e che si avvino le procedure la definitiva messa al bando. Dopo lo studio Efsa non sussistono più dubbi sulla correlazione con i fenomeni di moria delle api. L’Italia per altro – ha aggiunto Rabboni – ne è buon testimone. Qui grazie alle reiterate dennunce di produttori, ricercatori ed istituzioni territoriali, prima fra tutte la Regione Emilia-Romagna, la sospensione è operativa dal 2008. Da allora le morie si sono drasticamente ridotte e l’apicoltura è rifiorita, contemporaneamente la produzione del mais non ha subito contraccolpi, se non quelli causati dalla siccità nel 2012. Anche per questo – ha concluso l’assessore – , forti di questi risultati nazionali, sollecitiamo il pieno accoglimento della proposta del Commissario europeo alla Salute Tonio Borg”.

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