Agricoltura

25/07/2005 14:35

Energia da biogas: 15 progetti

(Bologna, 25 luglio 2005) - Produrre energia “alternativa” in agricoltura utilizzando i biogas prodotti dai reflui zootecnici e da materiali organici vegetali di origine agricola. E’ quanto verrà realizzato da alcune aziende agricole dell’Emilia-Romagna che sperimenteranno sistemi innovativi per la produzione di biogas, riducendo anche le emissioni di metano e producendo così energia da fonti rinnovabili.

Si tratta di 15 progetti per la realizzazione di impianti per la produzione di biogas da reflui zootecnici e da materiali vegetali di origine agricola, per i quali è previsto un contributo totale di 4,35 milioni di euro: riguardano nove allevamenti bovini, quattro allevamenti suini e due allevamenti avicunicoli, distribuiti in modo omogeneo sull’intero territorio regionale (cinque a Piacenza, tre a Parma, uno a Reggio Emilia, uno a Modena, due a Bologna, uno a Ravenna, uno a Ferrara, uno a Forlì-Cesena).

“Le aziende presso le quali vengono avviati questi progetti – ha spiegato l’assessore Rabboni - si sono dimostrate capaci di progettare tecnologie innovative per ottenere energia elettrica o termica a partire da materiali prodotti “in casa” di origine organica. Con l’impiego di materiali derivati dall’attività di coltivazione o di allevamento le aziende agricole risparmiano su diverse voci di spesa: riducono la bolletta energetica aziendale perché producono energia elettrica e termica per l’autoconsumo, risparmiano sulle spese di smaltimento degli stessi residui zootecnici che vengono utilizzati a fini energetici e tagliano sui costi per i fertilizzanti producendo concime. Infine i vantaggi per l’impatto ambientale: si riducono le emissioni di metano, limitando anche gli odori sgradevoli derivanti dall’accumulo delle deiezioni”.

Il contributo pubblico è subordinato all’impegno di mettere a disposizione per cinque anni gli impianti realizzati per studi e ricerche finalizzate a verificare la resa del biogas e l’entità delle riduzioni di emissioni di gas serra ottenibili, a seconda delle tecnologie applicate e dei differenti materiali organici utilizzati. Saranno oggetto di studio anche i costi derivanti dai diversi impianti adottati, la misura dell’integrazione del reddito aziendale attraverso la produzione di energia “verde” e i livelli di riduzione dei problemi ambientali legati alle emissioni maleodoranti e allo smaltimento dei fanghi di risulta.

I dati che emergeranno da queste esperienze saranno pubblicati e verranno messi a disposizione delle aziende che in futuro vorranno avvalersi di queste tecnologie. Inoltre il Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) sta procedendo alla mappatura regionale della consistenza dei sottoprodotti per la produzione di biogas.

Il programma regionale fa parte del programma nazionale PROBIO, volto ad aumentare la sostenibilità ambientale dell’agricoltura, ad aprire nuovi spazi alla differenziazione delle attività dell’impresa agricola e a contribuire alla produzione di energia rinnovabile.

Lo strumento di finanziamento per dare continuità alla produzione di biogas da parte delle aziende agricole emiliano-romagnole sarà il nuovo Piano Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013.

Riguardo al tema relativo alla produzione di energia utilizzando le biomasse vegetali (es. legname) l’assessore ha sostenuto che “sono necessarie politiche per la diversificazione dei mercati di riferimento delle aziende agricole, in modo particolare per quanto riguarda il mercato energetico. La produzione di energia rappresenta un’interessante prospettiva purché si crei uno sbocco remunerativo per le aziende agricole attraverso la produzione di energia e non solo di biomasse vegetali. In quest’ottica la Regione Emilia-Romagna offre la propria disponibilità in termini di competenze legislative e di risorse”. /SM

Queste le aziende agricole che hanno presentato i 15 progetti finanziabili:

- cinque in provincia di Piacenza: la cooperativa agricola Mocine (Alseno), la società agricola Vittorio Tadini (Podenzano), l’azienda agricola Fontana, (Castel San Giovanni), Testa Bruna (Monticelli d’Ongina), la società AGT di Gragnano Trebbiense;

- tre in provincia di Parma: l’azienda agricola Fratelli Boldini (Montechiarugolo), l’associazione di imprese agricole Agricoltura e Ambiente (Neviano degli Arduini), la società Spiazzi (Fontanellato);

- due a Bologna: l’azienda agricola “Acqua salata” (Castello di Serravalle), la società Agrienergia (San Pietro in Casale);

- uno a Forlì-Cesena: ATI (Santa Sofia);

- uno a Reggio Emilia: azienda agricola Caramana (Reggio Emilia);

- uno a Ravenna: consorzio Agrenergy (sede legale a Forlì);

- uno a Ferrara: Piccola società cooperativa S.Giovanni (Bondeno);

- uno a Modena: azienda agricola "I Giardini del Duca" (Castelfraco Emilia).

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