Gli otto programmi
speciali darea che interessano il nostro territorio regionale riguardano le aree
urbane di Modena e Reggio Emilia, larea portuale di Ravenna, le città della costa,
il Basso ferrarese, la Valle del Reno, il Parco della salute compreso tra le province di
Parma e di Piacenza e la promozione turistica di Val Tidone e lAlta Val Luretta
piacentine.
LEmilia-Romagna è la prima Regione italiana a
praticare questa modalità di programmazione che si sta concretizzando con limpegno
di risorse pubbliche, sui bilanci 1998-2000, pari a circa 226 miliardi da parte della
Regione e di 319 degli enti locali e territoriali. A questi stanziamenti si vanno poi ad
aggiungere quelli dei privati, stimati in oltre mille e duecento miliardi. Già da questo
primo dato si coglie il senso della legge n. 30/1996 che istituisce i programmi
darea: puntare sui territori, uscendo dalla logica settoriale e coinvolgendo in
maniera paritaria tutti i soggetti economici, sociali, istituzionali disponibili a farlo.
Protagonisti di una partnership che funziona, elabora, attua e controlla i programmi.
La legge sui programmi darea avvia un processo e
inaugura una procedura che privilegiano una logica di patto costruito dal basso, con la
Regione come catalizzatore. Si tende a fuoriuscire dal modello piramidale, secondo una
gerarchia, per sperimentare una struttura a rete: reti di politiche industriali, di
piattaforme infrastrutturali, reti di politiche turistiche. Allinterno di un sistema
regionale coeso e competitivo rispetto di fronte alle stesse Regioni dEuropa e
capace di affrontare le sfide della globalizzazione. La legge assume un carattere
sperimentale e punta a offrire spazi nuovi per le politiche economiche, in quanto abbrevia
la gestazione degli investimenti e introduce la complementarietà e contemporaneità degli
interventi dei diversi soggetti in un tempo definito. In breve, siamo di fronte a
strumenti innovativi di programmazione negoziata con i quali la Giunta regionale
garantisce con un atto amministrativo la copertura finanziaria al progetto,
avendo assolto nella concertazione la procedura amministrativa.
Si tratta di uno strumento di programmazione economica che
si esplica attraverso un atto di natura contrattuale tra tutti i soggetti coinvolti,
pubblici e privati.
I primi risultati della sperimentazione avviata nel
settembre 1998 sono positivi, essendo state sottoscritte le intese, selezionati gli
interventi e le modalità di realizzazione. La seconda fase di sperimentazione, che
coincide con la fine della legislatura, dovrà portare alla firma conclusiva gli accordi
di programma e allerogazione dei primi fondi.
Nuovi scenari si aprono, a tutti sarà richiesto un ruolo
attivo e innovativo: fra questi la Regione ha già iniziato e vuole fare la propria parte.